La bellezza natural di Cefalonia non ha eguali in tutte le isole dell’ Eptaneso. L’ insolita geomorfologia del’ isola, con monti alti oltre i 100 metri in una superficie di mediocre estensione, ma anche le baie chiese e le spiagge naturali che si formano lungo la svariata linea costiera, offrono rifugio a molte e rare specie della flora e della fauna. Il grande protagonist, il monte Enos con il suo abete nero, sembra scrutare dall’ alto i paesaggi incantevoli.
Enos e il Monte Nero… La vatena montuosa di Enos, con un crinale di circa 14km e con direzione verso sudest, domina sull’ isola. Valutando la ricchezza della flora e della fauna, che annovera tante specie endemiche e rare, ma anche per la necessita di tutelare i boschi di abeti tipici della zona ( abete nero, abies Cephalonia ), nel 1962 quasi tutta la zona fu dichiarata Parco Nazionale. Il parco ha un’estensione di 28.620 ettari e si suddivide in un primo settore che arriva fino alla vetta piu alta –Mega Soros- e in un second settore che comprende un po’ del monte Roudi, adiacente. Domina su quasi tutta la superficie montuosa la presenza dell’ abete di Cefalonia, mentre vi crescono quasi tutte le specie di vegetazione presenti sull’ isola. I veneziani dietero al monte Enos il nome di “ Elatovouni ” ( Monte degli abeti ), oppure “ Mavrovouni ” ( Monte Nero ) a causa del colore verde scuro dell’ abete che ricopriva fittamente i suoi pendii. Per i Cefaloniti, pero, il monte Enos e sempre il “ Grande Monte ” della loro isola, quell’ element naturale che ispiro i miti e le leggende del luogo. Storie nate dalla fantasia popolare sopravvivono tuttora e rappresentano preziosi elementi di eredita cultural.